Fra i segreti del neo Campione del Mondo dell’Inseguimento Individuale le speciali scarpe Northwave, disegnate addosso a lui per adattarsi a due piedi davvero particolari.
In casa Northwave, il nome di Filippo Ganna era già molto noto prima della storica giornata del 4 marzo scorso, quando gli straordinari giri sul velodromo di Londra lo hanno trasformato da giovane talento in rampa di lancio a Campione del Mondo dell’Inseguimento individuale a soli 19 anni di età, e 40 anni dopo l’ultima affermazione tricolore firmata da Francesco Moser. Una fama, quella di Filippo, solo in parte dovuta alle indiscusse doti evidenziate già dalle categorie giovanili (foto Dario Dalben).
Insieme a due compagni di squadra del Team Colpack, il vicecampione del Mondo Under 23 Simone Consonni e Francesco Lamon, Filippo Ganna ha fatto visita a Northwave per ringraziare la casa trevigiana per il supporto e l’impegno di oltre un anno di lavoro insieme, iniziato nel gennaio 2015 quando il talento piemontese gareggiava con i colori della Viris-Maserati. Come racconta Stefano Bresolin, modellista Northwave dedicato all’attività con gli atleti ed i team sponsorizzati: “Il nome di Filippo viene spesso citato in azienda quando ci domandano chi sia l’atleta con i piedi più ‘difficili’… e in effetti, la sua è una situazione davvero molto particolare.”
Il primo motivo risulta intuibile a una primissima osservazione delle forme delle calzature di Filippo, personalizzate per lui da Northwave. “Quasi tutti hanno un piede leggermente più lungo dell’altro, ma io ho un po’ esagerato – racconta Filippo, – visto che utilizzo addirittura due numeri diversi, 47 per la scarpa sinistra e 47.5 per la destra. E non solo: infatti, il piede destro è ‘piatto’, mentre il sinistro no.”
Durante la visita in azienda, Filippo mostra l’evoluzione delle sue calzature Northwave Extreme, dal primo modello indossato fino a quello che lo ha accompagnato sul podio iridato, fra diverse soluzioni di chiusura, calzata e fit. “La particolare conformazione dei miei piedi, e in particolare del destro, fa sì che con una tomaia standard, io tenda a deformarne la parte interna, fino sostanzialmente a sfondarla e a perdere in rigidità ed efficacia. Insieme a Stefano, e dopo diversi step e tentativi, siamo riusciti a mettere a fuoco quello che è il miglior fit che abbia mai avuto con una scarpa,” racconta Ganna.
Il primo passaggio è stato la scelta della chiusura a tre velcri: “Il rotore SLW2 è un’eccellente soluzione per la stragrande maggioranza degli atleti, perché offre un’ottima facilità di utilizzo con una perfetto equilibrio dei punti di pressione, ma la particolarità di Filippo ci ha spinto ad andare in una diversa direzione,” spiega Stefano Bresolin. “Con i tre velcri, e la calzata slim riusciamo a contrastare la tendenza a deformare la sezione interna, mentre un’apertura sull’interno della tomaia destra, nel punto doloroso che siamo riusciti a individuare, compensa l’aumento di pressione sull’area interessata.”
“Purtroppo il rotore non riusciva a contenere lo sfondamento nella parte interna, e non riuscivo a spingere a dovere,” conferma Ganna. “Prima dell’anno scorso l’ho utilizzato spesso: ci veniva fornito un solo modello di scarpe, e bisognava adattarsi. In questo senso, il lavoro che Northwave svolge con gli atleti, anche a livello giovanile, è veramente notevole.”
Nei fatti, il diverso fit di Filippo necessita di molti più microaggiustamenti su un modello standard di partenza, e anche per questo la sua scarpa viene prodotta da cima a fondo nello stabilimento Northwave di Onigo di Pederobba, dove il Campione del Mondo ha potuto osservare anche il processo di taglio della sua tomaia e quello di assemblaggio.
“Il lavoro con gli atleti fa parte del DNA della nostra azienda, è una delle mie priorità fin dalla nascita di Northwave, – racconta il titolare e fondatore dell’azienda, Gianni Piva – la nostra missione è quella di garantire a ciascun atleta la scarpa perfetta per lui, per poter rendere al meglio del suo potenziale, e a tutti i nostri atleti forniamo un supporto che credo poche altre aziende possano vantare. Quando un ragazzo come Filippo arriva in azienda con una medaglia d’oro e la maglia iridata è per noi un enorme gioia, ma quello che veramente fa la differenza è vedergli dare del ‘tu’ alle persone che collaborano con lui.”
“Le scarpe sono una componente importantissima della prestazione, e sentire che lui si fida di Northwave, e della nostra capacità di affrontare una particolarità come la sua, è la conferma più importante del fatto che stiamo andando nella giusta direzione. E’ davvero una grande gioia,” ha concluso Piva.