Il Team Colpack racconta il Giro delle Valli Cuneesi.

LA MORRA (CN), 29 luglio 2012 – Parte l’ennesima corsa a tappe della stagione per il Team Colpack e, dopo l’impegnativo Giro della Valle d’Aosta di settimana scorsa, eccoci qui pronti ad affrontare il Giro delle Valli Cuneesi.
Percorso decisamente arduo con tre arrivi in quota che sulla carta sembrano scritti per atleti leggeri ed amanti delle salite, quindi salvo sorprese cerchi ristretto a scalatori ed ovviamente ragazzi in forma in grado si saper reggere il peso di giornate impegnative.

Ma andiamo per ordine prima di queste tre tappe c’era da affrontare una complicata crono a squadre. Percorso facile quasi completamente pianeggiante con poche curve ideale per passistoni presenti però in numero ridotto alla partenza di questa corsa. Visti gli atleti schierati alla partenza la formazione favorita per la vittoria era la Trevigiani con ragazzi specializzati nella disciplina contro il tempo. Noi partivamo sicuramente senza i favori del pronostico e consapevoli di poterci difendere, ma anche convinti di poterci battere bene per limitare il più possibile i danni (intesi in secondi di distacco) in una disciplina insolita e difficile da interpretare dove la sincronia e la preparazione possono rivelarsi fondamentali. Tutto sommato il nostro risultato é stato buono: terzo posto alle spalle della vincitrice, a sorpresa, Palazzago e della sfortunata Trevigiani che ha perso due componenti della squadra durante il percorso a causa di una caduta.
Sicuramente la nostra prestazione é stata positiva, ci siamo gestiti bene ascoltando i preziosi consigli di Mammini esperto nel settore cronometro. Anche se si poteva forse ottenere un risultato migliore se avessimo avuto il tempo di fare tutti insieme qualche prova generale sopratutto per evitare qualche errore che inevitabilmente si é commesso durante la prova.

Ma veniamo ad oggi tappa abbastanza lunga 165 km con i primi 100 pianeggianti ed i successivi caratterizzati da tre salite: la prima breve ed abbastanza facile, la seconda abbastanza lunga ma pedalabile e l’ultima con l’arrivo posto in cima dalle pendenze più impegnative rispetto le precedenti dove può uscire una certa scrematura tra i primi ma senza troppi distacchi.

Dopo un avvio relativamente tranquillo ci vediamo costretti ad affrontare una fase iniziare di scatti ad andature sempre molto elevate in qui tutti cercano di andare in fuga. Con il passare dei kilometri nasce una fuga di una quindicina di unità con il nostro Mammini bravo e caparbio ad inserirsi tra i fuggitivi ma la Trevigiani, non essendo rappresentata nella fuga, tiene il distacco sotto controllo senza farlo dilagare a troppi minuti. Nel frattempo io e Ceolan restavamo in gruppo "relativamente" tranquilli sempre vicini ai nostri uomini di classifica Zardini e Villella per aiutarli in caso di bisogno e per rifornirli d’acqua e cibo… Lo sporco lavoro dei gregari

Durante l’ascesa alla seconda salita Mammini si stacca dalla fuga e viene riassorbito dal gruppo spinto dal forcing di Novak rimasto ultimo uomo Trevigiani davanti al gruppo a tirare.
Appena Novak ha finito il suo lavoro sono iniziati gli scatti e per evitare i continui ed inutili cambiamenti di ritmo abbiamo preso in mano noi la situazione. Quindi io e Ceolan ci siamo portati davanti a tirare a tutta fino al raggiungimento di tutti i fuggitivi nei pressi dell’imbocco dell’ultima salita e ci siamo spostati lanciando i nostri Villella e Zardini nelle posizioni migliori.

Dell’ultima salita non posso raccontare grandi cose perché sono salito piano del mio passo per raggiungere il tra