“Grazie alla Colpack che ci ha permesso di vivere questa avventura e agli sponsor locali che l’hanno resa possibile”.

BERGAMO (BG) – Lo scorso 9 novembre tre ragazzi del Team Colpack hanno partecipato alla Taiwan Kom Challenge.
Un viaggio, una vacanza, un’esperienza che andava ben al di là della semplice gara ciclistica, pretesto per visitare lo stato di Taiwan e vivere un’avventura indimenticabile. Per la Colpack, con Davide Orrico c’erano anche Fausto Masnada e Manuel Senni. Con loro altri due ragazzi italiani: Iuri Filosi e Mirko Tedeschi.
Rientrati a casa da qualche giorno, Davide Orrico ha deciso di raccontarci questa magnifica esperienza.

 

Tornati dalla nostra avventura asiatica, assorbito il “jet lag” è giusto scrivere due pensieri sulla bellissima esperienza che io e i miei compagni di viaggio abbiamo fatto. Non voglio che sia proprio una pagina di diario che di solito mi diverto a scrivere, sarà più un resoconto per rendere partecipi tutti voi di quel che abbiamo vissuto.
Sembra incredibile ma le 2 settimane trascorse a Taiwan sono volate.
Decollati giovedì 31 ottobre scorso e passate 15 ore circa di aereo quel che abbiamo davanti ai nostri occhi all’arrivo è un mondo completamente diverso. Io e Mirko (Tedeschi) lo avevamo già assaporato lo scorso anno, visto che avevamo già intrapreso questa avventura.
Cosa ci facevamo in Taiwan? Qui inizia il racconto… Siamo volati dall’altra parte del mondo per prendere parte ad una gara speciale, breve ma intensa, 80 km durante i quali si passava dal livello del mare ai 3275 metri della montagna più alta percorribile dell’isola.
Per iniziare devo, anzi dobbiamo, ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò, ovvero i nostri sponsor locali che hanno permesso tutto questo.
Iniziamo da Mauro Conte e sua moglie Katie i promotori di tutto, che già lo scorso anno avevano promesso che ci avrebbe permesso di tornare di nuovo e così è stato; poi Shawn ragazzone taiwanese responsabile locale della ditta italiana Enervit e mister Liu produttore di vestiario da bici locale… Grazie a loro le 2 settimane passate lontano da casa sono state indimenticabili.
Torniamo al racconto: atterrati, come dicevo, ci siamo immersi in una realtà completamente diversa dalla nostra e c’è ne siamo accorti ancora di più i giorni antecedenti alla gara, visto che comunque ci siamo dovuti allenare e farlo in una metropoli caotica di 8 milioni di persone come Taipei è cosa pressoché impossibile, con semafori rossi per 2 minuti, aria irrespirabile e traffico esagerato.
Per fortuna una volta usciti dal traffico quello che si apriva ai nostri occhi era qualcosa di stranissimo, strade semi deserte e salite a nostra disposizione ovunque ci girassimo, dove ogni abitante al tuo passaggio in bici ti regala un saluto, un sorriso e quando è più attrezzato non perde tempo nello scattarti una fotografia… Sembriamo essere dei VIP ma di importante noi abbiamo ben poco, bisognerebbe imparare un po’… tanto… Da loro.
Finiti i primi 3 giorni a Taipei ci siamo trasferiti ad Haulien, città costiera, considerato uno dei più bei luoghi dell’isola. Qui, abbiamo potuto assaporare il piacere di andare in bici in posti incredibili, con poco traffico e la brezza marina che soffiava su di noi.
I giorni passano ed arriva il momento della presentazione. Avviene a Taipei davanti a decine di fotografi e media locali, in una location